Pur non essendo un luogo destinato alla normale visita dei turisti, ma alla consultazione esperta degli studiosi, è importante per tutti, poiché è uno degli archivi più ricchi e interessanti dell’Umbria, e ha permesso di ricostruire la storia della città, conoscendone i personaggi, gli usi e le tradizioni passate. Vi sono anche custodite numerose serie archivistiche, testimonianza dell’attività comunale e della vita cittadina nei secoli XIII-XIX.
Il fondo diplomatico è costituito di 103 pezzi pergamenacei. Particolarmente significativo l’archivio notarile, di 614 pezzi degli anni dal 1355 al 1849; molti dei registri più antichi sono protocolli o bastardelli ricoperti da frammenti pergamenacei ricavati da altri documenti o codici liturgici (alcuni con notazione musicale) dei secoli XI-XVI, nelle grafie carolina, romanesca , beneventana, gotica, umanistica, sefardita ebraica.
Fra le altre serie da ricordare l’archivio giudiziario (222 volumi dal 1365 al 1849); i Consigli e Riformanze del Comune (29 registri dal 1365 al 1860); i cinque frammenti di Statuti comunali dei secoli XIV-XVII; i Registri parrocchiali degli anni 1580-1860 (17 pezzi).
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